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Le grandi speranze dell'Alfa Romeo Mi.to

di chantal 23 giugno 2008

Anche se il mercato dell’auto sta passando un periodo molto difficile, al Lingotto non si spegne la fiducia e l’ottimismo intorno alla Mi.to, la prima auto di segmento B firmata Alfa Romeo. “Proprio perché la situazione economica è di grande depressione – ha infatti dichiarato il presidente Luca Montezemolo – e non solo per il mercato dell’auto, è essenziale per noi aver sfornato prodotti continuamente nuovi, di qualità e sostanza, che evidenziano innovazione a 360 gradi. La Lancia Delta e la MiTo saranno fondamentali per l’ulteriore rilancio della Fiat”. La Mi.to ha tutte le carte in regola per dare forza e consistenza alla nuova rinascita del marchio Fiat e diventare la principale avversaria della bestseller Mini. Anche la Mi.to si presta ad essere un modello estremamente maneggevole nel traffico cittadino, con una linea ricercata e una serie di qualità tecniche innovative e all’avanguardia.

La Mi.to, il cui nome evoca le due capitali economiche fautrici della sua creazione (“ha un forte significato evocativo – hanno spiegato al Lingotto – e lo abbiamo scelto come segno del profondo legame tra passato e futuro del Marchio: tra Milano, città del design che ha dato i natali allo stile della vettura, e Torino, che ne vedrà la realizzazione industriale”), è lunga appena 406 centimetri, alta 144 e larga 172. Tra le novità ad impreziosire questo modello, compare l’“Alfa Dna”, un pulsante che agisce contemporaneamente su motore, sterzo, freni, sospensioni e cambio, permettendo tre diversi modi di comportarsi dell’auto, a seconda dello stile di guida, sia questo sportivo (Dynamic), urbano (Normal) o sicuro anche nelle condizioni di strada più difficili (All weather).

La linea ricorda quella della famosa Alfa 8C Competizione dal muso con i tre lobi alla coda con le luci tonde incorniciate (a Led). La fiancata è slanciata e contribuisce a dare all’aspetto estetico generale un senso di compattezza, dinamicità ed eleganza. Al pianale in lamiera d’acciaio, che è quello della Fiat Grande Punto, sono agganciate sospensioni anteriori tipo McPherson.

I motori, poi, sono molto potenti, tutti turbo da 50 Cv fino a 155 Cv. Oltre al 1.4 T-Jet, poi, ci sarà un nuovo motore, sempre con frazionamento a 4 cilindri, di 1,8 litri di cilindrata e sovralimentazione mediante turbocompressore.

L’obiettivi fissato dall’Alfa Romeo, e finanziato con 350 milioni di euro di investimento, è quello di 70-80 mila unità l’anno.

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